Fantasy blues: copertina, sinossi & anteprima

20.04.2021

Ci siamo! 

Ecco un piccolo assaggio di quello che, chi lo vorrà, potrà leggere su:

Fantasy blues, Collana Versi di segale, Giovane Holden Edizioni, 2021

Nota critica dell'Editore

Il ritmo cadenzato del blues sembra guidarci nel mondo profondo di Loredana Bottaccini, che con versi puliti, frementi, immediati rivela le due anime della sua poetica. Se ama infatti perdersi in paesaggi brumosi che richiamano descrizioni dal sapore gotico, non trascura di certo momenti in cui affetti e sentimenti irrompono sinceri e coinvolgenti. davanti ai nostri occhi si dipanano così immagini di vita lontana, ricordi ancestrali, paesaggi di un'Africa solitaria o dell'Irlanda, terra amata e desiderata; la natura si popola di fanciulle che danzano lievi, i capelli al vento, lo sguardo ridente, farfalle capaci di colmare la sua solitudine, rondini che migrano verso oltremare...

Non è possibile rimanere insensibili a questo grido d'amore e ci accorgiamo di provare le stesse emozioni, di condividere lo stesso moto di meraviglia di fronte al creato.

Corrispondono anche all'animo della poetessa prati e giardini in cui crescono senza controllo piante e fiori selvatici. una vita apparentemente fragile, alla ricerca continua di un calore regalato dal sole, metafora dell'amore che scalda il suo animo, altrimenti gelido e solitario. Solo l'amore, infatti è capace d'infondere gioia, nella consapevolezza che la pace può nascere solo dalla capacità di leggere dentro noi stessi.

Quarta di copertina

Rieccomi/ anima dolente, spirito riluttante/ a incamminarmi nuovamente/ e controvoglia/ sui solchi della vita terrena./ Quest'esperienza io l'ho già fatta!/ Perché tornare a far girare questa ruota,/ a stordirmi su quest'altalena,/ rinascere per vivere un istante/ e poi cadere di nuovo come una foglia?

Cos'ho lasciato d'incompiuto?/ Ebbi l'opportunità di ottenere/ ciò che mi ero prefissato,/ di sistemar per tempo i miei affari,/ spartire i miei tesori,/saldare i miei debiti,/ perdonare i debitori./ A tutti coloro che ho conosciuto/ ho chiesto perdono, prestato aiuto/ e, infine, detto addio.

Ora comprendo./ L'unica persona che non ho sistemato,/ né salutato, né perdonato/ sono io.

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